Creare un team affiatato
In questo interessante articolo di Giuliano Ambrosio, si parla di quelli che dovrebbero essere gli atteggiamenti costruttivi di un’azienda o un’agenzia, nei confronti dei suoi collaboratori. L’articolo mi è piaciuto e lo condivido parola per parola. Quanto segue è solo una piccola riflessione aggiuntiva frutto della mia esperienza personale.
In passato ho ricoperto i ruoli da entrambi i lati dalla barricata: semplice dipendente e coordinatore di un team di lavoro per conto di un titolare. Tralasciano quelle che sono le strategie per creare l’alchimia corretta sul piano umano, un discorso lungo sul quale mi riservo di tornare più avanti, ciò che stabilisce lo spartiacque tra un clima negativo e un clima equilibrato, consiste nel rispettare le promesse. Potrebbe sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma di questi tempi non si può dare nulla per scontato.
Una volta, quando non eravamo perseguitati dalla parola “crisi”, si guardavano principalmente parametri come la qualità del contratto oppure la quantità di denaro. Oggi siamo tornati ai fondamentali. Il problema è enfatizzato anche dalle dimensione delle aziende che si occupano di web e prodotti affini. Nella maggior parte dei casi parliamo di piccole realtà che si barcamenano tra tasse, burocrazia e una concorrenza spietata. In altri termini, io titolare di un’azienda, se voglio essere credibile, e pretendere che i miei collaboratori facciano la loro parte, devo mantenere quanto promesso a prescindere da cosa ho promesso.
Posso dire “c’è crisi e ti pago meno di quanto meriteresti”, posso dire “purtroppo il contratto disponibile non è tra i più vantaggiosi”, ma se dico “pagherò due centesimi i primi di ogni mese”, devo farlo, cascasse il mondo, ma devo farlo. Il tutto senza cambiare le regole in corsa con frasi brillanti del tipo “questo mese ti pago solo un centesimo su due” oppure “questo mese saltiamo i due centesimi, tanto sono solo due centesimi”. Un comportamento corretto responsabilizza anche il collaboratore.
Fare microimpresa è lecito, essere dei microcialtroni, no. Questo, a mio parere, è il primo mattone sul quale costruire le fondamenta di un buon clima lavorativo.