Festa della Natura IV edizione

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In questi giorni ha avuto inizio la Festa della Natura IV edizione, un evento organizzato dal comune di San Martino Valle Caudina il cui scopo è quello di riscoprire attraverso escursioni e spettacoli all’aperto, le bellezze naturali presenti nel parco del Partenio.
Ho avuto la fortuna di vincere la gara d’appalto e quindi curare tutta la parte grafica dell’evento: locandine, brochure e mappa per il trekking. Mia mia moglie – che da sempre è la mente grafica di dynamicdesign, mi ha dato una grossa mano con il layout, mentre io sono tornato alle origini dedicandomi al quella che mi piace definire “grafica artigiana“, ovvero modellazione, vettorizzazioni e fotoritocchi. 
Questa consulenza mi ha dato modo di tornare ad usare per finalità tipografiche CorelDraw. Per la precisione non lo facevo dalla progettazione della brochure che realizzai qualche anno fa per la LUISS quando mi occupai del progetto TAC. Per tutta una serie di motivi uso il programma quasi quotidianamente, ma nella stragrande maggioranza dei casi in ambito digitale.
La suite Corel, spesso ingiustamente definita il coltellino svizzero dei grafici, resta uno strumento concreto e affidabile. Durante il lavoro, utilizzando la funzione PowerTrace presente in CorelDraw X7, mi sono ritrovato a ricreare dei loghi partendo da bitmap minuscole e quasi illeggibili.
Il motore PowerTrace, che nelle vecchie versioni della suite era un programma a parte, prevede vari tipi di vettorizzazioni. Per cui basta scegliere quella più adatta, giocare con le varie opzioni di regolazione e il gioco è fatto.
Il risultato di partenza è più che soddisfacente: bisogna solo ritoccare qualche nodo e ridefinire il testo. Purtroppo quando si traccia un logo con PowerTrace, il programma pur facendo un ottimo lavoro, raramente riesce a ricostruire con precisione le varie lettere. Anche se non ce ne rendiamo conto, un font è dotato di notevole complessità: linee che cambiano verso seguendo angolazioni insolite, spessori che cambiano in base alla lettera e così via.
Teoricamente avrei potuto manipolare le varie lettere tramite i nodi vettoriali, ma avrei rischiato di imbarcarmi in un processo lungo e complicato. Quindi, come faccio spesso quando ricostruisco un logo in vettoriale, ho preferito riscrivere il testo da zero. Per raggiungere questo scopo, ho utilizzato un servizio online molto utile che permette di riconoscere un font a partire da un’immagine bitmap.
Per risalire al nome del font basta andare sul sito www.myfonts.com/WhatTheFont cliccare sul pulsante “scegli il file” e poi caricare dal proprio computer la bitmap con la scritta. A quale punto basta cliccare su “Continue” per effettuare l’upload.
Il sito crea una comparazione con tutti i font presenti nel suo database e restituisce una serie di possibili risposte. In genere il meccanismo fa centro al primo colpo, anche se non troviamo lo stesso identico font, nella stragrande maggioranza dei casi, ne otteniamo uno che si avvicinano moltissimo alle nostre esigenze. Il servizio è inaffidabile solo nel caso in cui la qualità dalla bitmap è talmente bassa da impedire la comparazione.
Una volta ottenuto il font, nel 99% dei casi è possibile rimediarlo in uno dei tanto servizi free offerti dalla rete.

comparazione

In alto la bitmap di partenza e in basso la versione ricostruita in vettoriale.

Alcune vettorizzazioni mi sono costate pochi minuti, altre qualche oretta di lavoro, ma in ogni caso sono molto soddisfatto del risultato finale. Purtroppo, tranne alcune eccezioni, mi sono ritrovato a lavorare con dei loghi sbagliati in partenza. Molti committenti non capiscono che un logo non è un’immagine bella da guardare ad alta risoluzione, ma qualcosa di adattabile a vari formati e supporti. Se non si prevede un logo scalabile in fase progettuale, si rischia di creare delle immagini che diventano macchie indistinte una volta ridotte. E nemmeno buon professionista o un buon programma potrà porvi rimedio.

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