Informatica per la terza età
Piccola premessa: uso Windows 10 da meno di un mese e come tantissimi utenti anch’io ero inizialmente diffidente. Tuttavia, dopo qualche giorno passato a giocare con il nuovo pargolo nato in casa Microsoft, ho auto modo di apprezzarne le qualità.
Il nuovo ambiente per quanto non esente di difetti, costituisce il futuro ineluttabile per tutti gli utenti Windows, di conseguenza, se usi un PC per il lavoro o lo svago e hai la caratteristiche hardware sufficienti, decidere di provare la versione 10 mi sembra una scelta del tutto ragionevole. Fine della doverosa premessa.
Qualche giorno fa passo in edicola, vedo il numero 79 di Computer Idea e rimango colpito dal suggestivo titolo sparato in copertina: “Windows 10 è arrivato. Fate attenzione!”. Pensando ad un articolo che spiega come usare al meglio il nuovo sistema, magari proteggendosi da virus e percoli legati alla vulnerabilità, decido di acquistare la rivista. Ma con mia grande sorpresa mi sono ritrovato tra le mani un articolo allucinante.
Il pezzo parte con una perla di saggezza da incorniciare: “conviene passare subito all’ultimo nato in casa Redmond? Un detto popolare recita che la calma è la virtù dei forti e mai come in questo caso si tratta di una filosofia da seguire”. Già la prima frase mi ha fatto stropicciare gli occhi. Ho anche controllato la copertina per verificare se per errore avevo preso Informatica per casalinghe di Voghera oggi al posto di Computer Idea.
Ma in fondo si tratta di un ragionamento comprensibile. Del resto, prima di abbandonare il calesse per quelle strane cose a quattro ruote, bisogna pensarci bene. L’asinello va piano e ti porta sano e lontano. E poi come fanno quelle strane diavolerie a camminare senza bestie da traino? No, meglio usare l’asinello per qualche altro anno.
Più avanti l’articolista – che immagino battere il suo pezzo con una macchina da scrivere di fine 800, mentre la dentiera galleggia allegramente in un bicchiere poggiato sulla scrivania di mogano antico – rincara la dose.
Windows 10, “come ogni nuovo ambiente non è privo di difetti legati alla sua giovane età”.
Eh certo! Perché questi giovinastri scavezzacollo non capiscono niente. Ai miei tempi, il commodore 64! Quello era un computer! E poi, dove oggi ci sono tutti quei brutti negozi di informatica una volta era tutta campagna. Ah, quei cari bei tempi andati…
Ma andiamo avanti. L’articolo prosegue mettendo in evidenza un ulteriore pericolo: “Windows 10 è stato sviluppato in modo completamente diverso rispetto ai suoi predecessori”. In un certo senso, il nostro prudente articolista sembra voler citare un altro proverbio, questa volta senza nominarlo esplicitamente: “chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia e non sa quello che trova”.
Nella pagina successiva, in un box evidenziato da una cornice rossa, leggo che dopo averne discusso in redazione, il consiglio è quello di aspettare prima di installare il nuovo sistema operativo, questo perché, parole testuali “La cautela è la prima virtù”.
Nella seconda pagina il pezzo riprende con la frase “La fretta non è mai una buona consigliera e anche questo caso non fa eccezione”.
Ma tralasciando tutti i proverbi del nostro frate indovino, passiamo nel dettaglio ai motivi in base ai quali, non bisognerebbe scaricare la nuova diabolica versione del sistema operativo.
1 – Upgrade dell’ultimo minuto: Microsoft ha addirittura aggiunto un 1 GB di aggiornamenti poco prima del rilascio per migliorare la sicurezza. Segno che le cose non sono fatte come si deve…
Ma sul serio? Anche il salumiere sotto casa taglia le ultime fette di mortadella per raggiungere gli etti prefissati. A prescindere dal marketing non esistono sistemi operativi nati perfetti e fissi nel tempo. Nessun programma è esente da aggiornamenti. Insomma, il nostro esperto in proverbi sembra il classico vecchietto che commenta i lavori in corso.
2 – Incompatibilità: anche se il PC ha tutti i requisiti necessari, alcuni componenti hardware come le schede video, in particolare le Nvidia, non sono sempre compatibili. Per non parlare di scanner e stampanti. Un lettore (uno? accidenti! ) ha avuto il computer bloccato!
Partendo dal presupposto che aggiornare i driver quando si installa un nuovo sistema operativo non è una novità, nel mio caso, dopo aver verificato la presenza di un driver generico che non sfruttava a pieno la massima definizione offerta (e comunque lo schermo si vedeva già dignitosamente), mi sono bastati cinque minuti per scaricare l’aggiornamento messo a disposizione dallo stesso Windows per settare al meglio la mia Nvidia. Per il resto stampante e scanner funzionano perfettamente. Ma davvero si può fare informazione seria partendo da 2-3 utenti che si lamentano? Fossero almeno inconvenienti capitati all’articolista in persona… Se è per questo mio cuggino una volta ha hackerato il sito della NASA per lanciare un shuttle.
3 – Windows Media Player non funziona più. Cito dall’articolo: “Se aggiorniamo a Windows 10 e siamo amanti del sistema che permette di trasformare il PC in un centro multimediale, dobbiamo rassegnarci ad abbandonarlo.” Qui ho riso per due giorni. Windows Media Player è uno dei programmi più carenti mai creati dall’azienda di zio Bill. Forse va benino per sentire e formattare senza pretese musica su cd, ma per i video è da sempre un disastro. Gli manca sempre il codec giusto. Non a caso nella stragrande maggioranza degli utenti usano una versione gratuita di nero (o affini) per masterizzare e VLC per i file video. Lo hanno rottamato fin troppo tardi, altro che “centro multimediale ”.
Edit: dopo aver scaricato un aggiornamento adesso si apre. Lascio comunque l’immagine celebrativa sottostante. Mi porto avanti per quando lo rottameranno sul serio.
4 – I pericoli insiti nella funzione Wi-fi Sense. Windows 10 ha introdotto una funzione che consente di condividere le password delle reti wireless alle quali abbiamo avuto accesso con i contatti di Outlook e Facebook. Anche se le password sono cifrate e la condivisione alla rete è univoca (ovvero il nostro contatto non può condividerla ulteriormente), si tratta di una procedura che effettivamente potrebbe creare problemi in termini di privacy e sicurezza. Quindi non bisogna usare Windows 10? Magari citando qualche bel proverbio sulla prudenza tipo: chi segue il prudente, mai se ne pente oppure iI tempo e l’esperienza generano la prudenza! Niente di più sbagliato, se la funzione non ci convince, possiamo tranquillamente disabilitarla in 4 mosse:
1 Scrivere nel campo di ricerca del menu di avvio WI-FI.
2 Cliccare su Modifica le impostazioni WI-FI.
3 Nella finestra che appare cliccare sulla voce in basso Gestisci le impostazioni WI-FI.
4 Disabilitare l’opzione Connettiti alle reti condivise dai miei contatti.
Bastano pochi minuti, così ci rimane anche il tempo per andare a giocare a bocce con gli amici.
In conclusione, toni satirici a parte, articoli come quello pubblicato sulle pagine di Computer Idea sono la testimonianza concreta del momento di sbandamento che vive la divulgazione informatica in Italia. A mio parere il taglio di quel pezzo era completamente sbagliato.
Al massimo avrebbero potuto evidenziare l’argomento come controverso, magari elencando i pro e i contro della nuova versione, per poi lasciare al lettore la scelta. Ma leggere un articolo che sfiora il luddismo su una rivista di informatica storica, è allucinante. Del resto per alcuni esempi negativi, ce ne sono tantissimi positivi. Io stesso sto scrivendo questo articolo usando Windows 10. E fino a prova contraria, la tastiera non è ancora andata a fuoco.
E con questo è tutto. Quasi quasi chiedo a Cortana dove si svolgono i lavori in corso più vicini alla mia abitazione: a forza di parlarne mi è venuta voglia di dare una sbirciatina.