Hamster wheel

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Chi è abituato alla mia presenza online si potrebbe legittimamente domandare che fine ho fatto. Sono sparito dai forum dedicati al cazzeggio (fumetti in primis), ho abbandonato la mia bacheca facebook e trascurato il blog. Ogni tanto, mi scrivono i vari amici per sapere se sono ancora  vivo. Sì, sono ancora vivo. Tralasciando gli immancabili impicci familiari, sono stato impegnato su due fronti: da un lato ho portato avanti le mie solite attività lavorative e dell’altro ho avviato da qualche mese un progetto personale diverso dal solito.  Non posso aggiungere altro per motivi di opportunità. Posso solo dire che sto sviluppando applicativo desktop basato su AIR ed SQLite. Qualcuno potrebbe dire: ma come? AIR? Ma AIR si usa per le app su smartphone! Certo, ma anche gli applicativi desktop li fa egregiamente. Non mi credete? Date un’occhiata a questo link. Fino ad ora ho macinato qualcosa come 200 oggetti bitmap/vettoriali e circa 2800 righe di codice (riga più, riga meno) e spero di potere iniziare i test delle versione beta entro luglio. Se tutto va come spero ne parlerò fino allo sfinimento, ma fino ad allora, acqua in bocca. Anzi, meglio una birretta fresca, che con il caldo ci sta bene. 


Sempre a proposito di tempo perso, mi sono ritrovato proprio in questi giorni a dover adeguare i miei siti web al nuovo regolamento europeo in materia di privacy, ovviamente sto parlando del famigerato GDPR entrato in vigore lo scorso 25 maggio.  Si tratta dell’ennesima sciocchezza inutile scritta da euro burocrati con tanto tempo libero e una scarsissima cultura informatica. Certo, una volta spogliata la normativa dalla supercazzola con scapellamento a destra, ed individuate le casistiche e le modalità in cui si applica, la tigre dai denti di sciabola si rivela un tigre di carta. Ma resta il fatto che per studiare la bestia in questione si perde un sacco di tempo. Un ottimo articolo che mi ha aiutato a districarmi tra i meandri del GDPR è quello di Mr Webmaster. Lo trovate a questo indirizzo. Ci sono moltissime guide che forniscono o consigliano le possibili soluzioni, ma quello firmato da Massimilano Bossi, è uno dei pochi che analizza la legge alla ricerca dei veri aspetti operativi che riguardano il lavoro del webmaster. Detto questo, bisogna precisare che la situazione è ancora molto fluida. Solo ieri su uno dei più prestigiosi portali dedicato alle piccole e medie imprese, è stata evidenziata l’incertezza per quanto riguarda l’attuazione di eventuali sanzioni. Trovate l’articolo qui

Per finire, una notizia che non avrei mai voluto commentare: la gloriosa ioProgrammo ha chiuso i battenti con il numero 224. A quanto pare gli abbonamenti sono stati sospesi e la stessa casa editrice naviga in cattive acque. 
La notizia era nell’aria. Già da qualche anno molte firme autorevoli avevano gradualmente lasciato il gruppo dei collaboratori storici. Programmatori/autori che amavano scrivere articoli tecnici e che difficilmente avrebbero lasciato la redazione senza un valido motivo. 
Bisogna anche aggiungere che al pragmatismo creativo che aveva caratterizzato la supervisione dal mio vecchio caporedattore Gianfranco Forlino, era subentrata una formula più ortodossa. Una sorta di ritorno alle origini che non ha pagato. E se a tutto questo aggiungiamo la crisi dell’editoria specialistica, ecco la tempesta perfetta capace di uccidere la più longeva rivista specialistica in ambito ict. Molti sul web liquidano il discorso come una sorta di evoluzione inevitabile. Il web fagocita la carta: fine della storia. Per me il discorso è più sfumato. Sul web c’è tutto e il contrario di tutto. Ci sono professionisti in gamba che condividono gratuitamente il loro sapere, ma anche cazzari, copioni, tromboni, millantatori, rettiliani, adoratori di Cthulhu e chi più ne ha più ne metta. Avere un contenitore cartaceo alternativo al caos può solo essere un valore aggiunto. Certo non è facile. Come diceva uno storico conduttore televisivo “la domanda sorge spontanea”: oggi si può vendere con successo un magazine di quel tipo in edicola? Per me sì. A patto di attuare una linea editoriale al passo con i tempi. Oggi non basta applicare il solito sommario spezzatino con articoli sui linguaggi che vanno per la maggiore. Da un lato bisogna sfornare contenuti esclusivi e dell’altro fidelizzare i lettori con delle strategie mirate. Quando ancora collaboravo con le Edizioni Master scrissi una lunga email al responsabile che vagliava i nuovi progetti della casa editrice. Ovviamente non ricevetti nemmeno uno straccio di risposta.  Ancora oggi reputo quella mail attuale. Mi dilungherei ulteriormente, ma il lavoro mi aspetta: le ruote dei criceti non rotolano da sole.  

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