Harman e il futuro di AIR in Animate

La notizia che impazza nella piccola community di sviluppatori AIR dalla scorsa estate è equivalente ad una piccola bomba atomica. Come riportato sul blog ufficiale del produttore, a partire da giugno 2019, Adobe ha trasferito il supporto e lo sviluppo delle funzionalità di AIR ad una società chiamata Harman.
Si tratta di una consociata di Samsung che già in passato ha collaborato con Adobe e che si occupa prevalentemente di sviluppare software per autovetture. Non conosco i dettagli dell’operazione, per cui non mi è ben chiaro se il contratto si limiterà ad una gestione esterna di AIR, oppure parliamo di un graduale cambio di proprietà a tutti gli effetti. Di sicuro so che Adobe continuerà a supportare per assistenza e distribuzione la versione 32 di AIR fino alla fine del 2020. Dopo tale periodo, AIR sarà interamente gestito da Harman.
Già a partire dalla versione 33 – che prevede la possibilità di generare le apk a 64 bit richieste da Android, bisognerà visitare il sito di Harman per effettuare il download. Per quanto riguarda l’aspetto economico, il nuovo gestore di AIR prevede un tariffario che parte da un utilizzo gratuito, passando per varie tipologie di licenze a pagamento.
A questo indirizzo è possibile leggere il tariffario aggiornato. Come si può notare, si tratta di prezzi, pensati prevalentemente per aziende medio grandi, più che ragionevoli. Inoltre, tutti i piccoli freelance e/o hobbisti che hanno già acquistato una licenza per Animate, non saranno costretti a sborsare cifre aggiuntive. O per meglio dire, devi vendere app di successo che ti fruttano più di 50.000 dollari l’anno prima di pagare una percentuale ad Harman (ad avercene).
A proposito di Animate, in base a quanto dichiarato sul forum ufficiale di Adobe, AIR continuerà ad essere supportato come ambiente di sviluppo per applicazioni legate al Desktop e i dispositivi mobili. Quindi, allo stato attuale, entrambe le tecnologie mirate alla creazione di contenuti interattivi presenti in Animate, sono affidate a risorse esterne: createJS (di Grant Skinner) per il web e AIR (gestito da Harman) per le app. Una mossa che evidenzia la politica di Adobe, sempre più concentrata su quello che è il suo vero core business, ovvero la grafica 2d, e sempre più lontana dalle politiche della vecchia Macromedia.
Volendo ragionare da catastrofisti, questa mossa permetterebbe ad Adobe di scaricare velocemente AIR nel 2021 e consentirebbe ad Harman di spremere qualche soldo da una tecnologia che non intende realmente rilanciare (ma a che pro spendere tanti soldi per acquistare AIR?).
Volendo fare gli ottimisti, questa potrebbe essere un’ottima occasione per AIR: sono anni che i produttori di Animate lo gestiscono senza spingerlo più di tanto. Avere un’azienda che si fa pagare per aggiornarlo potrebbe garantire una maggiore attenzione nei confronti della comunità di sviluppatori in termini di feedback e rilanciarlo come ambiente competitivo.
Personalmente faccio parte degli ottimisti. A livello grafico e multimediale Animate resta il numero uno. Se devi animare qualcosa, o disegnare oggetti vettoriali tramite un’interfaccia intuitiva, non ci sono paragoni. E per adesso, Harman mi sembra una risorsa piuttosto che un problema.
Il vero problema di AIR non riguarda la sua nuova collocazione societaria ma il fatto che non è uno strumento per tutte le stagioni. Se devi creare semplici app ludiche o didattiche 2d dal forte impatto visivo, ti fa risparmiare un sacco di tempo e fatica, ma non potrà mai competere con la completezza di un linguaggio nativo. Se esci dal suo ambito, ci sarà sempre un momento del tuo lavoro in cui dovrai fermarti per pensare come aggirare quel limite o impedimento. Per questo motivo continuerò ad usare Animate per i progetti in cui mi sembra più adatto, ma allo stesso tempo, sto inserendo nuovi strumenti (meno divertenti da usare ma necessari) nella mia personale cassetta degli attrezzi di application developer.