Sviluppo di un’app multimediale per il centro culturale Kà ‘d-Mezanis
Proprio quando ero convinto di rinunciare ad Animate come strumento di sviluppo, un paio di mesi fa sono stato contattato da un’agenzia piemontese per implementare un applicazione destinata da un percorso didattico. L’app che ho sviluppato è stata distribuita su due monitor touchscreen collocati in una struttura storica del comune di Rueglio: il centro Culturale Kà ‘d-Mezanis. Il mio lavoro consisteva nel rendere fruibili numerosi contenuti didattici (già realizzati dall’agenzia) all’interno di un’interfaccia navigabile. Inoltre, a partire da layout esistenti, mi è stato chiesto di sviluppare il motore di due puzzle game finalizzati all’apprendimento. I tempi erano stretti e ho dormito decisamente poco (niente) per una decina di giorni, ma tutto sommato è stata una bella esperienza. Il formato di esportazione era un eseguibile generato tramite AIR desktop per Windows, mentre il sorgente era in Animate. Come mai Animate? Semplicemente perché il committente, che oltre ad essere un imprenditore è un art director, voleva supervisionare il progetto attraverso un tool del quale conosceva bene l’interfaccia. Per dirla tutta l’app, era stata inizialmente pensata in HTML5 canvas, ma per motivi tecnici è stata rielaborata in AIR.
L’agenzia con cui ho collaborato ha realizzato dei piccoli capolavori in termini visivi. Ha creato una mascotte animata, reclutato un attore per il doppiaggio e inserito numerosi contributi video molto curati. AIR ha svolto il suo lavoro egregiamente. Purtroppo il fatto di mettere tutto sulla linea temporale, senza usare le classi, mi ha fatto sudare non poco, ma alla fine abbiamo portato a casa un risultato più che soddisfacente.
La solita Adobe
Purtroppo, per la consueta schizofrenia di Adobe, non abbiamo potuto usare alcune funzionalità ormai abbandonate dalla casa madre per incuria: prima fra tutte la possibilità di gestire i pdf con AS3. Ci sarebbero altre cosette, ma lascio cadere il proverbiale velo pietoso. Ormai criticare la miopia di quell’azienda è inutile. A fronte di questa bella esperienza lavorativa, resto della mia idea: Animate non è adatto alla creazione di app per i dispostivi mobili. Il tool vale, ma di fatto, ha un ambito di utilizzo molto ridotto. Oltre a progetti come questo, che ha caratteristiche molto particolari, la sua vera vocazione resta l’animazione. A questo proposito una domanda riecheggia nel mio piccolo blog.
A che punto sono con Unity?
Come ho scritto nei mie ultimi articoli, a partire da questa estate ho iniziato un percorso di migrazione da AIR a Unity 2D per i giochi su smartphone. Purtroppo, a causa dei vari impegni familiari e lavorativi, non riesco ad essere veloce come vorrei. Non giriamoci attorno, il programma è tosto, e se non ti accontenti di ripetere come un pappagallo i soliti giochi che vengono spiegati online o sui vari manuali, devi impegnarti seriamente. A tutto questo aggiungo una mia personale considerazione: chi sa già sviluppare certe funzionalità usando strumenti differenti, fa più fatica rispetto ad un neofita. In pratica sto giocando un partita contro me stesso per sradicare certi modi di pensare consolidati in tanti anni di sviluppo e accogliere un approccio progettuale completamente nuovo. Volendo tirare le somme, dopo mesi di studio e prove non sono ancora soddisfatto dei miei progressi. Muovo oggetti 2d, li so far apparire o sparire. Riesco a memorizzare sul dispositivo dei dati da leggere all’occorrenza, creo animazioni (sudando sette camice perché trovo l’approccio ostico), mi sposto tra le scene, eseguo suoni ed altre cosette, ma ancora non padroneggio lo strumento come vorrei. Se intendessi scimmiottare un gioco preso da un tutorial ci metterei una mezza giornata, ma volendo impostarlo da zero avrei parecchi problemi. Quindi come si suol dire: ho voluto la bicicletta? E adesso devo pedalare. Magari più avanti pubblicherò qualche articolo in cui condivido i mie appunti.