Questo blog, oltre ad essere una passione, costituisce un modo per offrire la mia consulenza professionale. Dopo essere stato contattato da alcuni potenziali clienti, ho deciso di spiegare in breve il mio metodo lavorativo.

Il primo step

Prima di accettare una consulenza, ho bisogno di valutare il tipo di lavoro. Faccio questo mestiere dalla fine degli anni novanta, e credo nel valore dell’onestà. Non sono uno di quei tuttologi che accettano un lavoro a tutti i costi. Se dopo aver analizzato la proposta, il progetto è compatibile con le mie competenze professionali, confermo la mia disponibilità e propongo un preventivo. Successivamente, sottopongo al cliente un contratto nel quale entrambe le parti si impegnano a rispettare gli accordi presi, e a pagare delle penali in caso di mancato adempimento. È inoltre previsto un anticipo del 30% .

In quali casi non sono disponibile

Per cominciare, difficilmente accetto progetti avviati da altri sviluppatori. Ogni informatico ha un suo approccio lavorativo, e per poter riprendere i fili interrotti, si perde un sacco di tempo ad entrare nella testa di chi ti ha preceduto. In questi casi non rifiuto a prescindere, ma valuto la proposta con molta attenzione.
Non lavoro mai con art director o project manger imposti dal cliente. In base alla mie esperienza, il supervisore tecnico funziona solo se si lavora a “gomito a gomito” nella stessa azienda. Se accetto una consulenza a distanza, voglio avere come interlocutore unico il cliente finale.
Non lavoro mai per clienti restii a dare informazioni. Ad esempio clienti che usano solo caselle e-mail per comunicare, rimandano la firma del contratto, oppure  ricorrono a numeri telefonici mascherati. Non è necessario conoscersi dal vivo: è sufficiente un recapito telefonico in chiaro e un pizzico di cordialità.

Lavorare gratis

Se un grafico o programmatore ha una buona idea da propormi, qualcosa che possa dare un tornaconto a livello di prestigio professionale, non ho problemi a lavorare gratis. Chiaramente l’idea deve piacermi, e chi la propone non deve essere solo un semplice creativo, ma qualcuno che, oltre a condividere meriti ed eventuali guadagni, sia in grado di sporcarsi le mani assieme a me.