Il tempio delle mele

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Qualche giorno fa sono incappato in un articolo pubblicato su D (l’inserto di Repubblica allegato il  sabato) firmato dal giornalista tedesco Uwe Buse e intitolato Anatomia di un iPhone. Si tratta di un’inchiesta interessantissima che analizza i vari aspetti produttivi del celebre smartphone. Il pezzo in questione, in controtendenza rispetto alla maggioranza degli articoli che ogni tanto mi capita di leggere sulle varie rubriche dei quotidiani italiani, fa un’analisi lucida e impietosa della politica Apple.
Del resto, il perché tanti giornalisti italiani siano genuflessi nei confronti della Apple mi ha sempre lasciato perplesso, e ad essere sincero, siccome siamo in Italia, a volte ha scatenato in me bizzarre speculazioni fantascientifiche…
L’articolo, tra le varie cose, analizza le aziende cinesi dove vengono materialmente realizzati i prodotti targati mela, le condizioni di lavoro allucinanti, i suicidi e il tentativo da parte della Apple di prenderne le distanze.
Ma la parte che mi ha maggiormente colpito riguarda il calcolo del costo effettivo di un iPhone. Grazie alle valutazione di iSuppli, un’azienda statunitense specializzata sul mercato dell’elettronica, è stato smontato un iPhone 4s per poi catalogare i vari componenti elettronici e il loro costo. Ecco alcuni dei dati riportati nell’articolo:

  • La fotocamera sul retro è della Sony e costa 16,40 dollari.
  • Il driver di memoria Flash, prodotto dalla Hynix, costa 19,20 dollari.
  • Il processore prodotto dalla Samsung (si ho scritto proprio Samsung!), costa 15 dollari.
  • Il modulo di memoria SDRAM della Samsung costa 9,20 dollari.
  • La batteria prodotta dalla Amperex tecnology di Hong Kong, 6,19 dollari.
  • Il modulo WLAN dell’azienda giapponese Murata, 5,90 dollari.

A questi indirizzo è possibile consultare tutti i dati di iSuppli direttamente dal loro sito. Osservando la tabella, viene fuori che la somma dei singoli componenti è di circa 188 dollari, ovvero circa 150 euro.
Considerando la delocalizzazione in paesi dove la manodopera costa pochissimo, viene fuori un costo finale decisamente sovradimensionato. Last but not least, molti dei componenti sono forniti dai competitor della Apple. Una situazione come minimo paradossale. Tanti ragazzini si fanno regalare un iPhone solo per poter far scoppiare di invidia gli amichetti possessori di “modesti” Samsung, senza sapere che, nel cuore della loro amata mela elettronica, si trova proprio un processore Samsung.  Come ha scritto  Stanisław Jerzy Lec: c’è gente profondamente credente, aspetta solo una religione.

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2 comments

    • bruno doper 23 Giugno, 2015 at 01:26 Reply

      Il giornale lo lessi qualche anno fa e chi lo sa che fine ha fatto. Però se ti accontenti c’è dagospia che lo riporta fedelmente nel suo archivio citando la fonte (ovvero l’allegato di repubblica). Ecco qui il link.

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